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Tucidide, Meloni, Gobetti ed il Fascismo

gobetti-tucidide.jpgFra tante balordaqggini che si leggono sui giornali o si ascoltano da TG di estrazioni politiche diverse e le sceneggiate offerte al mondo intero da una premier che ricorda molto la pescivendola immortalata in un famoso film da Sofia Loren (anche se fra le due il paragone non regge), dalle nostre parti c'é qualcuno che con poche righe riesce a farci immergere nella CULTURA vera, quella che permette di coniugare insieme il presente con la grande storia del passato recente (Gobetti) e  quella antica (Tucidide). Per far questo ci vuole conoscenza, memoria di studi appassionati e chiara visione distaccata di quel che succede intorno a noi. Peppino Aloise ci da un piccolo saggio di come si possa ottenere tutto ciò senza giri di parole ampollose o metafore azzardate.. (La redazione)

"La posizione del Movimento 5 Stelle è quella che l'Ucraina deve arrendersi per ottenere la pace. È una posizione risaputa, ma per me è codardia applicata alla geopolitica"

Così la premier Giorgia Meloni ha affermato alla Camera in replica agli interventi.

Non c’è dubbio che il clima di scontro muscolare che caratterizza l’attuale confronto politico produca inevitabilmente una sorta di stravolgimento linguistico che altera il senso tradizionale delle parole. L’uso della parola diviene così un’arma.

Il linguaggio della premier richiama alla memoria una breve ma significativa antologia di brani tucididei pubblicata il 18 novemnre 1924 su “La Rivoluzione Liberale” di Piero Gobetti con il titolo “ Tucidide ed il fascismo”.

La rivista gobettiana rievocando fatti ed eventi narrati dallo Storico ateniese ne sottolineava la sorprendente attualità con quanto avveniva sotto il regime fascista senza mai nominarlo.

Sullo stravolgimento della lingua la Rivista pubblicava un breve corsivo dal titolo “ La lingua nuova “ riportando quanto scriveva Tucidide nel libro III delle Storie, capitolo 82 par. 4-5 :

«Era cambiato il consueto significato dei vocaboli. La sconsigliata audacia si chiamava coraggio, il cauto indugio timidezza, la moderazione viltà. Sicuro era considerato solo l’uomo violento, il sospetto circondava gli egregi cittadini».

Chi si pone il problema degli effetti della guerra russo-ucraina e si interroga sulle iniziative per riportare la pace non è un moderato ma un vile o meglio “un codardo”.

Fra l’altro, secondo un Dictionary inglese online, codardo è “La più offensiva tra le parole note all’uomo».

Giuseppe ALOISE

ALOISE

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