Come tanti giovani che si sono allontanati dalla Calabria, anche un mio caro amico scelse molti anni fa di andare a vivere altrove. Gabriele Mancuso andò a vivere con la sua famiglia a L’Aquila in Abruzzo, dove ancora risiede. Gabriele è figlio di Tommaso, indimenticabile portalettere di Cassano, quando la posta era un servizio efficiente e importantissimo in un’epoca in cui i telefoni non erano alla portata di tutti ed altri mezzi di comunicazione non esistevano.
L’arrivo di Tommaso era preceduto quasi sempre dal suo richiamo stentoreo: “POSTA”, che echeggiava nell’androne del portone d’ingresso del piccolo condominio popolare dove abitavo a Cassano all’Ionio. Ci si precipitava giù dalle scale per ricevere le cartoline, le lettere di parenti e amici lontani o qualche bolletta da pagare. Tommaso era consapevole dell’importanza del suo ruolo e consegnava con garbo e compostezza quanto dovuto e salutando con un cenno amichevole continuava il suo giro con la grande borsa a tracolla.
Oggi un altro TOMMASO MANCUSO medico chirurgo specializzato in Radiodiagnostica è neo-direttore dell’unità operativa complessa di Radiologia del nosocomio di Cittadella in provincia di Padova. Il nonno sarebbe fiero di questo nipote che porta il suo nome, come lui deve dare ai pazienti notizie buone e talvolta poco gradite, ma, a giudicare dai commenti che ho letto sui socials, viene apprezzato certo per la sua professionalità, ma anche per il garbo e profonda umanità che lo contraddistingue.
Sono felice, pur non conoscendolo di persona, di dare questa notizia nel suo paese d’origine, dove in tanti ricordano il nonno “Tumos u pustier” e conoscono papà Gabriele, anch’egli stimato professionista della fisioterapia ora in pensione, al quale rivolgiamo un cordiale e affettuoso saluto.
AUGURI dott. Mancuso, Ad Majora semper e .... venga ogni tanto nella terra dove tutto è iniziato.
Antonio Michele Cavallaro