Solo ieri sera mi è giunta la notizia più triste che poteva capitarmi da quando due settimane fa sono stato vittima di un ictus, per fortuna provvisorio, che mi debilita ancora soprattutto nei movimenti: la partenza per il mondo dei giusti del fraterno amico Francesco DONI, per me Ciccio. La brutta nuova mi ha lasciato interdetto, non ho partecipato alle esequie e questo mi ha addolorato ancora di più, ma fino a questo momento in una notte trascorsa fra il sonno e la veglia, non ho pensato che a lui, ai nostri incontri durante i quali i nostri conversari erano sempre dettati dalla sua grande cultura che spaziava dalla storia alla letteratura, ai fatti locali, alle tradizioni di Cassano e non solo. Ciccio stava male da un po’ di tempo, non usciva più, ma ancora ci sentivamo al telefono e durante le mie visite era sempre prodigo di racconti e di antiche e nuove storie. Era sostenuto da una Fede incrollabile e quando esprimevo i miei dubbi e le mie incertezze, bonariamente mi blandiva sorridendo in un modo così fraterno da bloccare ogni mia pur piccola contestazione. Ciccio è stato per me fonte inesauribile di informazioni su accadimenti importanti di Cassano che ricordava perfettamente e che raccontava con dovizia di particolari, minimizzando spesso le cattiverie umane e magnificando le azioni gentili e meritevoli di elogi.
Mi mancherai tanto, carissimo e indimenticabile amico, l’unico conforto è la convinzione che ora sei giunto nel luogo di ogni cristiana speranza, nell’abbraccio amorevole di Gesù Cristo che hai sempre onorato e sotto lo sguardo misericordioso della Sua Santissima Madre a cui rivolgevi spesso le tue preci.
Su questo sito mi hai dato da pubblicare tanti tuoi pensieri e poesie, fra tutti rileggo quella che avevi dedicato a tua madre, in cui appare potente la tua grande sensibilità e l’afflato spirituale della tua anima bella.
Con le lacrime che ormai non riesco più a trattenere e, da contrappunto, con la gioia e la Speranza di poterti riabbracciare quando arriverà il mio momento, porto con me per sempre la serenità del tuo volto e della tua parola. Partecipo al dolore della gentile consorte sig.a Emma e dei figli Antonio e Marco con profondo cordoglio.
Tonino Cavallaro
IN MEMORIA DI MIA MADRE di Francesco DONI
Dimmi mamma , a voce alta,
mio unico conforto ,
ora che sei a me più vicino,
se la carezza che per prima mi hai donato
oggi e per sempre al mio cuore acceso
torna ancor dolce e nel ricordo tuo
nessuna morte più potrà negare ?
L’ abbraccio che ti devo
è questo mio bacio di figlia,
diventata madre.
E’ difficile accettare ,
sapere per soffrire ,
ma il bene che ti voglio
al cuor mi dice che alla benigna
luce del Signore oggi risorgi .
A Lui Ti sento e vedo più vicino.
E quando a sera la luce del tramonto
Il volto Tuo , inserto alla mia luce,
calcinato alla memoria prepotente punge,
o di mattina quando l’alba indora ,
indora il sogno mio , il sogno mio d’amore,
A Te, mamma mia bella , lo sguardo
e la mia voce ,ogni giorno farò sentire .
Sulla finestra fiorisce il gelsomino
e il suo profumo doni a Te la pace,
come la mammola piccina, i fiori
di campo che non hanno nome ,
ma che per me sono belli più del sole.
Una preghiera la mia voce accenna
ma le mie labbra in labiale gioco,
chiamano mamma e nulla più non sanno:
mamma mia bella , mamma mia adorata,
finalmente ti ho ritrovato.
Il buio della notte non mi fa paura
Ora che Tu , per sempre , sotto il cipresso
alto superbo che la pupilla avvista ,
mi guardi e teneramente dici :
“ Bambina mia , rosa di carne della mia vita spenta,
resterò sempre con Te
e mai nessun tormento,
mai peccato antico,
ti negherà alle mia braccia aperte “.
E Tu, Signore, dall’albero fatale
Le braccia tue, piagate, dolenti,
stendi su me e la mamma mia,
in quell’abbraccio che mi appaga
e dice che la vita ha vinto,
e che la morte tacerà per sempre.