Questo sito utilizza cookie per garantire il corretto funzionamento delle procedure e migliorare l'esperienza d'uso delle applicazioni. Se vuoi saperne di più o negare il consenso clicca su info. Continuando a navigare o accettando acconsenti all'utilizzo dei cookie.

Vangelo del 7 Luglio. Gesù e gli increduli

Gesu_nel_tempio.jpgLA PAROLA DI PAPA FRANCESCO.

GESÙ SI MERAVIGLIAVA

DELLA LORO INCREDULITÀ

Il Vangelo che leggiamo nella liturgia di questa domenica ci racconta l’incredulità dei compaesani di Gesù. Egli,dopo aver predicato in altri villaggi della Galilea, ripassa da Nazaret, dove era cresciuto con Maria e Giuseppe; e, un sabato, si mette a insegnare nella sinagoga. Molti, ascoltandolo, si domandano: “Da dove gli viene tutta questa sapienza? Ma non è il figlio del falegname e di Maria, cioè dei nostri vicini di casa che conosciamo bene?”. Davanti a questa reazione, Gesù afferma una verità che è entrata a far parte anche della sapienza popolare: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». Soffermiamoci sull’atteggiamento dei compaesani di Gesù. Potremmo dire che essi conoscono Gesù, ma non lo riconoscono. C’è differenza tra conoscere e riconoscere. In effetti, questa differenza ci fa capire che possiamo conoscere varie cose di una persona, farci un’idea, affidarci a quello che ne dicono gli altri, magari ogni tanto incontrarla nel quartiere, ma tutto questo non basta. Si tratta di un conoscere direi ordinario, superficiale, che non riconosce l’unicità di quella persona.

È un rischio che corriamo tutti: pensiamo di sapere tanto di una persona, e il peggio è che la etichettiamo e la rinchiudiamo nei nostri pregiudizi. Allo stesso modo, i compaesani di Gesù lo conoscono da trent’anni e pensano di sapere tutto! “Ma questo non è il ragazzo che abbiamo visto crescere, il figlio del falegname e di Maria? Ma da dove gli vengono, queste cose?”. La sfiducia. In realtà, non si sono mai accorti di chi è veramente Gesù. Si fermano all’esteriorità e rifiutano la novità di Gesù. Perché i compaesani di Gesù non lo riconoscono e non credono in Lui? Perché? Qual è il motivo? Possiamo dire, in poche parole, che non accettano lo scandalo dell’Incarnazione. Non lo sanno, ma il motivo è inconsapevole e sentono che è scandaloso che l’immensità di Dio si riveli nella piccolezza della nostra carne, che il Figlio di Dio sia il figlio del falegname, che la divinità si nasconda nell’umanità, che Dio abiti nel volto, nelle parole, nei gesti di un semplice uomo.

(Nell'allegato l'opuscolo col Vangelo a Fumetti per piccoli e grandi curato dalla Gioventù Ardente Mariana)

Attachments:
Download this file (Opuscolo-settim-7luglio.pdf)Opuscolo-settim-7luglio.pdf[ ]3429 kB

Ultime Notizie

Sabato 14 Dicembre a Trebisacce, a tre mesi dalla sua improvvisa scomparsa, il locale circolo del Partito Democratico ricorderà il...
(foto: La pietra del Castello in una foto del 1950) Fin da quando ero bambino mi sono sempre chiesto come...
L’Arcivescovo di Milano Mario Del Pini così ha risposto nell’Omelia del 7 dicembre: “Non è stanca della vita ma di una...
I 3 giorni previsti del minitour organizzato per professionisti del turismo da due aziende che operano sul territorio calabrese già...
LA PAROLA DI PAPA FRANCESCO: RALLEGRATI PIENA DI GRAZIA Il Vangelo della Liturgia di oggi, Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine...

Please publish modules in offcanvas position.