Sabato sera a Trebisacce nel bel salone dell’ex fornace era presente una folla commossa che ha assistito alla commemorazione di Remo Spatola (nella foto a lato), segretario del locale circolo del Partito Democratico, prematuramente scomparso tre mesi fa. Non l’ho conosciuto, purtroppo, ma avendone sentito spesso parlare da comuni amici ho ascoltato con interesse gli interventi dei vari relatori che si sono alternati al microfono. Non è mia intenzione fare la cronaca dell’avvenimento, desidero solo esternare le impressioni suscitate in me da quanto raccontato da chi invece lo aveva conosciuto e frequentato per molti anni. Non mi soffermo volutamente sulle valutazioni riguardanti la sua attività politica ricordata da molti dei presenti, per lo più persone che hanno militato nel suo stesso partito, bensì mi ha interessato molto quanto detto sul suo carattere impetuoso e forse anche polemico quando si trattava di difendere un diritto di un debole, sulla sua affabilità e grande apertura mentale verso i giovani con i quali riusciva a dialogare senza la presupponenza di saperne di più, come spesso accade a chi di lustri ne ha vissuti già tanti. Toccante la testimonianza di un giovane, di cui non ricordo purtroppo il nome, che ha raccontato delle passeggiate serali con altri giovani, durante le quali regalava racconti di vita vissuta e infondeva coraggio e sicurezza. Il giovane lo ha definito “maestro” e non nascondo di essermi commosso. In tutti gli interventi è stata messa in risalto la sua estrema coerenza, tratto importante, questo, del suo agire sia che si trattasse di politica o di qualsiasi altro argomento del vivere quotidiano. Peccato non averlo potuto conoscere prima, avrei sicuramente approfittato delle sue indiscusse conoscenze culturali ricordate dal suo amico da una vita, Giacinto Licursi che ne ha ricordato anche la sua profonda umanità e che poi, palesemente commosso, ha letto alcune poesie di Pavese e di Pasolini autori di cui anche Remo era estimatore. Attraverso i comuni amici, che ho scoperto di avere nella serata, mi auguro di poter di più e meglio approfondire l’operato di un uomo che amava moltissimo il suo paese e che da cui era riamato, a giudicare della massiccia presenza di suoi concittadini. Ricordarlo a tre mesi dalla scomparsa è stato un atto dovuto, sono sicuro che la traccia da lui lasciata sarà percorsa e portata avanti da chi lo ha avuto vicino, a cominciare dalla sua compagna e moglie sig.a Maria Teresa Petta, ed ha condiviso con lui idee e progetti.
Ringrazio gli amici del PD che mi hanno invitato, è stata un’ottima occasione per dare anche il mio piccolo contributo alla memoria di un uomo giusto e coerente nella ricerca della giustizia sociale e per la difesa del bene comune, specialmente nel contesto odierno in cui questi valori sono quasi del tutto disconosciuti. Un apprezzamento sincero mi sento in dovere di rivolgere al caro amico Franco Maurella che con garbo ha condotto la serata, infine una nota meritano i musicisti di valore che hanno regalato agli astanti momenti di altissimo livello artistico, i maestri Teresa Spatola e Giuseppe Marco Daniele al pianoforte e il M° Petr Kasianov al violino.
Antonio Michele Cavallaro
Alcune foto della serata