La prof.ssa Antonia Romano insegnante di lettere presso la Scuola Media Lanza di Cassano Ionio ha lasciato il commento, che di seguito pubblichiamo, sul profilo FB del Movimento Politico Articolo 21, in una chat in cui si paventava la possibile chiusura della scuola media di Doria nel prossimo anno scolatico 2025/26. I recenti accorpamenti attuati nel territorio, annunciati come una grande conquista, in effetti sono tutt’altro; un’addetta ai lavori, come la prof.ssa Romano, spiega perfettamente a che cosa si va incontro in un territorio variegato come quello di Cassano Ionio dove insistono ben 4 agglomerati urbani ognuno dei quali potrebbe essere comune autonomo sia per numero di abitanti che per distanza fra di loro. (La redazione)
“Purtroppo temo che sia tardi per muoversi (n.d.r. - si riferisce alla chiusura della scuola media di Doria) anche se spero che la situazione si risolva. Ogni scuola che si chiude è un presidio di legalità e di democrazia che si perde. Tutte e tutti sappiamo quanto bisogno c'è in questo territorio di legalità e di democrazia. Dico che è tardi perché la lotta politica, perché di fatto è questione politica, andava condotta prima del dimensionamento, uno scempio della scuola pubblica. compiuto ai danni delle nuove generazioni. Le mamme, i padri (esistono anche loro) i docenti e le docenti, i rappresentanti istituzionali e sindacali INSIEME avrebbero dovuto contrastare in ogni modo pacifico questa scelta. Invece, nel silenzio generale, si è deciso per un accorpamento di 18 PLESSI distribuito su un territorio vastissimo e, cosa ancor più grave, con perdita dei codici meccanografici delle scuole medie. Senza codici i plessi non esistono. Sono sedi distaccate di un'unica scuola media. I plessi di scuola primaria hanno mantenuto i codici. Perdendo i plessi, la formazione delle classi segue una legge matematica per avere l'organico di diritto: numero totale di iscritti/e diviso 27. I ragazzi e le ragazze di Cassano e frazioni si iscrivono a un'unica scuola media, quella del nuovo istituto comprensivo, e la loro dislocazione nelle diverse sedi dipenderà unicamente dal numero complessivo di classi che si formeranno. Anche l'attribuzione del personale ATA, in particolare di collaboratori e collaboratrici, dipende da questi numeri. Ovviamente permane ancora la possibilità di assegnare l'organico aggiuntivo, organico di fatto, sulla base del potere contrattuale del dirigente rispetto agli organi scolastici decisori. Ciò che mi rattrista e mi ha profondamente amareggiato è che la delibera con questa proposta di accorpamento folle è stata emanata dalla giunta comunale, anticipando la realizzazione e l'attuazione del piano regionale, nel silenzio generale. Mi si obietterà che è servito a salvare l'autonomia degli istituti superiori. Vero, ma fino a quando? Le scuole superiori di Cassano non sono attrattive per il territorio e ogni anno assistiamo comunque a un certo numero di iscrizioni fuori territorio con percentuali altissime di Sibari. Lo spopolamento, che non è solo calo demografico, ma anche allontanamento dal paese, porterà inevitabilmente alla perdita di qualche indirizzo di scuole superiori. Si dirà che il dimensionamento era legge e le leggi si rispettano. Falso! Le leggi ingiuste si contrastano politicamente. Si prova a trovare soluzioni, si tenta la strada della sperimentazione riconosciuta dal ministero, soluzione che ha salvato dal dimensionamento diverse scuole d'Italia. Si contrasta con azioni politiche forti. Occhiuto alza i toni della polemica politica per la centrale del Mercure, ma ha taciuto sulla scuola e la Princi, eletta in Parlamento europeo grazie anche ai molti voti cassanesi, ha compiuto gli accorpamenti, anche se, per Cassano, hanno solo accolto quanto proposto dall'amministrazione comunale. Ditemi voi in quanti territori si sono accorpati ben tre istituti comprensivi, tre!
I nostri collegi docenti si svolgono nella palestra di Lauropoli e sapete qual è la mia percezione? Essere un pollo di allevamento intensivo.
Consentitemi di aggiungere che la polemica sul Dirigente Scolastico assente all'Open day, oltre a essere inutile sposta il focus del problema. Il DS, che quindi avrebbe dovuto partecipare a 18 openday, non può fare nulla. Il problema è politico.
La legge è chiara: vanno garantiti i plessi di scuola primaria di prossimità anche con poche iscrizioni mentre per la secondaria di primo grado il comune deve garantire il trasporto per raggiungere la sede.
Auspico davvero che si risolva la questione di Doria, ma sono pessimista dato il ritardo nella lotta. Ci sono state regioni che hanno disatteso la legge, Occhiuto non lo ha fatto.
A me sarebbe bastato che a partire dall'amministrazione comunale di Cassano si fosse avviato un processo partecipato con il coinvolgimento del corpo docente per la ricerca di possibili soluzioni alternative. Se non si fosse riusciti, almeno ci si sarebbe provato. Io accanto ai toni trionfalistici del sindaco che si vantava di aver salvato due autonomie, cosa peraltro vera, omettendo di dire quale sarebbe stato sul tempo lungo il prezzo che avrebbero pagato le nostre scuole medie con la perdita dei codici meccanografici, non ho sentito alcuna voce di dissenso, neanche la vostra. Permettetemi di dirlo senza neanche sapere chi siete e dirlo nell'ottica di muovere una critica costruttiva e chiarificatrice.
Adesso si chiude il recinto dopo che i buoi sono scappati. Non bisogna tuttavia arrendersi e sono certa che il DS farà tutto ciò che sarà possibile, nei limiti delle sue specifiche competenze, per aiutare i ragazzi e le ragazze di Doria. Scuola pubblica, sanità, magistratura sono i bersagli della politica nella post democrazia. La disaggregazione sociale e la depoliticizzazione del corpo docente sono il supporto importante per chi sta portando indietro le lancette dell'orologio della storia”.