Apprendiamo con interesse l’annuncio degli interventi di ristrutturazione, adeguamento sismico ed efficientamento energetico del Municipio di Cassano All’Ionio, un progetto certamente importante per garantire la sicurezza e la funzionalità dell’edificio. Tuttavia, riteniamo che questa fosse anche un’occasione unica per ripensare in modo più ampio e strategico l’organizzazione e la gestione del "Palazzo comunale", affrontando alcune criticità che storicamente caratterizzano l’amministrazione locale.
Piuttosto che limitarsi a un miglioramento tecnico dell’esistente, si sarebbe potuto immaginare un modo nuovo di concepire gli spazi e i ruoli del Palazzo comunale, separando in maniera chiara e funzionale le attività di indirizzo politico da quelle operative.
Una divisione di spazi e ruoli, infatti, avrebbe potuto contribuire a ridurre le tante e troppe ingerenze politiche che spesso condizionano il lavoro degli uffici comunali, consentendo loro di operare con maggiore autonomia e serenità.
In quest’ottica, una proposta alternativa sarebbe stata quella di trasferire gli uffici di rappresentanza dell’amministrazione comunale, inclusa la sala consiliare, nel cuore del centro storico di Cassano.
Immaginiamo, ad esempio, uno dei tanti palazzi gentilizi oggi in stato di abbandono, riportato a nuova vita per ospitare le funzioni di rappresentanza del Comune. Questo non solo avrebbe restituito centralità e dignità al nostro patrimonio architettonico, ma avrebbe anche contribuito a rivitalizzare socialmente ed economicamente un’area del paese che merita maggiore attenzione.
La presenza dell’amministrazione comunale nel cuore del centro storico avrebbe potuto fungere da catalizzatore per altre iniziative di recupero e sviluppo, attirando risorse e attenzione su una parte importante della nostra identità cittadina.
Oggi la tecnologia consente di superare i vincoli di prossimità fisica: attraverso l’informatizzazione, amministratori e funzionari potrebbero collaborare efficacemente anche da luoghi separati.
Non è dunque necessario che politica e gestione condividano lo stesso spazio per lavorare in sinergia; al contrario, una maggiore autonomia operativa rafforzerebbe l’efficacia e la trasparenza del loro rapporto.
Riteniamo che un progetto di questa portata di oltre 2 milioni e mezzo di euro debba guardare oltre le necessità immediate, cercando di trasformare un intervento tecnico in un’occasione per innovare e rilanciare la nostra comunità.
Il Palazzo comunale non è solo un edificio, ma il simbolo del rapporto tra l’amministrazione e i cittadini: ripensarne la funzione e la collocazione significa immaginare un futuro più dinamico, partecipato e rispettoso del nostro patrimonio storico e culturale.
Ci auguriamo che questo spunto di riflessione possa aprire un dibattito costruttivo e contribuire a una gestione più innovativa ed efficace della "casa dei cassanesi".
Antonello Avena, Associazione politico-culturale ArticoloVENTUNO.