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Cassano - Quando l’arroganza e l’autoritarismo portano al declino politico

articolo 21Cassano all’Ionio sta assistendo a un dramma politico degno delle più tormentate tragedie. Protagonista indiscusso di questa parabola discendente è Gianni Papasso, il cui approccio di comando solitario e dispotico ha portato alla fuga in 12 anni di governo di tutti i suoi collaboratori, eccezion fatta per un manipolo di fedelissimi ben retribuiti.

Il clima che si respira non è altro che il risultato di anni di gestione autoritaria, in cui inizialmente gli assessori e i consiglieri erano osannati come figure indispensabili e validissime per il progetto politico. Tuttavia, è bastato un cambio di rotta o una divergenza di opinioni per assistere a una demonizzazione sistematica: coloro che una volta erano pilastri sono stati trasformati nei peggiori avversari da denigrare a ogni costo.

L'ormai noto "metodo Papasso" ha dimostrato di essere un boomerang devastante per la sua stessa credibilità. L'arroganza e la prepotenza di un uomo solo al comando non possono che portare a inevitabili fratture all'interno di una squadra. 

La parola d'ordine sembra essere diventata "distruzione": non solo delle idee politiche altrui, ma della stessa immagine personale di chi osa distaccarsi dalla linea diretta dall'ex primo cittadino o addirittura si chi osa contrariarlo.

Mentre il primo cittadino si cimenta dai canali di comunicazione ufficiali in una continua opera di screditamento degli ex colleghi, sorge spontanea una riflessione: chi sarà il prossimo?

Il Pd, forse proprio per paura di subire l’ira funeste del sindaco, ha preferito ancora una volta continuare a fare l’ignavo e rinunciare al suo ruolo.

In attesa di questo inevitabile epilogo di Gianni Papasso, sempre più solo e vittima del suo sfrenato protagonismo - l’ultimo atto di un percorso che è stato irrimediabilmente compromesso da scelte e atteggiamenti che hanno messo in crisi l'intero tessuto politico locale – i cittadini osservano come attenzione anche la minoranza di estrazione forzista.

Questi ultimi infatti, dopo non aver svolto per ben 5 anni il ruolo di controllo alla quale i cittadini li avevano designati, si sono resi corresponsabili della dissennata e fallimentare politica portata avanti dal primo cittadino ed oggi vorrebbero tornare in auge, come se niente fosse e senza mai aver sentito l’esigenza di confrontarsi con chi ha lottato per mantenere vive le battaglie civiche e per trovare soluzioni ai problemi della comunità.

Cassano merita di essere amministrata da gente dotata di competenze, che vive la realtà quotidiana anche nei momenti difficili e che non si sottrae alle proprie responsabilità e, soprattutto, che ci mette la faccia in ogni dove onorando pienamente il ruolo che gli elettori decideranno di affidargli.

La sensazione però è che il tramonto politico di un’intera classe dirigente opportunista non sia solo una semplice possibilità, ma una certezza ormai prossima che porterà l’alba di un nuovo giorno per Cassano.

Associazione politico-culturale ArticoloVENTUNO.

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