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Libertà e democrazia. Princìpi o solo parole?

Clistene.jpgSi dice che fu il nonno (o prozio) di Pericle uno dei precursori della forma di governo chiamata "democrazia", un certo Clisténe, (Κλεισθένης, Kleisthénes VI sec. a.C.) che era anche uno degli arconti di Atene, un oligarca quindi. Ebbene, probabilmente viveva con disagio quel tipo di gestione verticistica della città e pensava al coinvolgimento dei cittadini nelle scelte politiche che riguardavano tutti. Ne parlò con una certa timidezza ad un suo caro e fidato amico filosofo, il quale restò sulle prime pensieroso e poi chiese del tempo per pensarci su. Dopo qualche giorno ritornò dall'amico Clisténe e gli chiese: "Scusami caro, ho riflettuto molto sulla tua idea e devo dire che mi affascina, ma una domanda importante, almeno per me, te la devo porre, La mia scelta (voto) avrebbe uguale valore di quella di un porcaio, magari ricco ma ignorante?" La risposta ve la risparmio, anche perché siete tutti molto intelligenti e così finisce la storiella che compendia il mio modo di interpretare la cosiddetta democrazia.

Di questi tempi, poi, con la pseudo libertà elettorale che ci impedisce di fatto di scegliere i nostri rappresentanti, in quanto si è chiamati semplicemente per avallare le scelte fatte dai partiti (inesistenti tra l'altro), la democrazia va  farsi fottere.

La LIBERTA'. Non c'é nulla di più bello, desiderabile e meraviglioso per l'uomo che essere libero di fare le proprie scelte, e praticamente quel che gli pare, a condizione che , però, che riguardino solo la propria sfera personale senza creare danno ad altri e ledere la loro libertà.

Concetti già triti e ritriti, vi sono aforismi, interi volumi e poemi scritti sul principio della LIBERTA', peccato che quando poi è troppa si scade nel libertinaggio. Allora è meglio avere qualche libertà in meno per poter ottenere una maggiore sicurezza a difesa della propria libertà e di quella degli altri.
Ora qualcuno dirà: "ma guarda questo è un fascistone o un vetero comunista", nulla di tutto ciò, sarò forse un qualunquista, se con questo termine si vuole indicare un "uomo qualunque". Beh io sono nato nel '44 proprio quando Giannini creava il partito de "L'uomo qualunque", potrei tranquillamente ritrovarmici, ma è solo una boutade, neanche di tanto buon gusto.
Certo é che ho visto nella mia vita parecchie porcherie - a qualcuna delle quali ho partecipato anch'io  purtroppo - e tanta gente che per un po' di libertà, non molta solo un pochino, è stata barbaramente eliminata.
Ecco è questo il mio pensiero, è lungo, forse, scusatemi, ma quelle due paroline mi rimbalzano continuamente in testa e mi creano disturbi spazio-temporali. Grazie per aver avuto la pazienza di leggermi e chiudo con una massima di Platone che si adatta moltissimo ai nostri tempi:

"Quando i figli presumono di essere uguali ai padri,

quando i maestri tremano davanti agli scolari anziché guidarli,

quando si disprezzano le leggi e non si sopporta più alcuna autorità,

allora è segno che sta per cominciare la tirannide"

tonino.jpgTonino Cavallaro

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